ANTIMAFIA
"Garantire che vengano esercitati con continuità e rigidità controlli sugli appalti pubblici al fine di evitare l’ingresso nel mondo amministrativo delle associazioni mafiose."
Monza e la Brianza largamente intesa (Monza-Lecco-Como), è il territorio più colpito dalle mafie insieme a Milano in Regione Lombardia, e nonostante ciò la risposta istituzionale, politica, e la conoscenza del fenomeno da parte della Cittadinanza è la più bassa di tutta la Regione. Proprio per questo, come LabMonza, durante la campagna elettorale, abbiamo spinto affinchè il tema “antimafia” fosse uno dei capisaldi del programma della coalizione di centrosinistra, e del programma elettorale della lista.
È doveroso sottolineare come il tema si debba affrontare sia in sede istituzionale, sia al di fuori del dibattito politico e consiliare. Sarà fondamentale, nel corso degli anni, instaurare rapporti solidi con associazioni, organizzazioni, sindacati che si occupano di legalità e antimafia, proponendo attività che sappiano coinvolgere cittadine e cittadini, dando dunque un taglio sociale e culturale al tema, anche in un’ottica non riparativa, ma di prevenzione del fenomeno e di sensibilizzazione al tema, sempre più trascurato dalla politica nazionale. Sarà fondamentale controllare l’operato della giunta sul tema, facendo in modo che vengano realizzate le proposte del nostro programma elettorale:
– È necessario che il Comune si impegni a richiedere la gestione dei beni confiscati alla criminalità organizzata. E’ un bene che i patrimoni delle mafie siano confiscati, ma è doveroso che il comune ne richieda la gestione per valorizzarli, offrendo un servizio pubblico, gratuito e di qualità, incentivando la coesione sociale.
– Devono essere esercitate costantemente verifiche atte a distinguere le imprese non colluse con le mafie da quelle che presentano segnali di infiltrazione; l’amministrazione deve intrattenere rapporti esclusivamente con le imprese “sane” e aiutarle nel rimanere tali, difendendole da qualsivoglia azione mafiosa.
– Garantire che vengano esercitati con continuità e rigidità controlli sugli appalti pubblici al fine di evitare l’ingresso nel mondo amministrativo delle associazioni mafiose. Creare gli strumenti che permettono di individuare con prontezza durante tutto il percorso dell’appalto le anomalie che possono presentarsi in modo da intervenire celermente.
– È necessario formare tutti i dirigenti e i componenti della macchina amministrativa per avere maggiore cognizione e competenza possibile sul fenomeno e su come affrontarlo (mediante l’utilizzo della associazione Avviso Pubblico); operare azioni di sensibilizzazione sulla società, in particolare i più giovani, con azioni non meramente retoriche, ma di costruttiva formazione da svolgere nelle scuole, nelle biblioteche e in tutti i luoghi adatti di incontro della società. Cooperare con le associazioni che si occupano della materia per ottenere il miglior risultato possibile nel contrasto alle mafie.
– Cooperare con le parti della società per aiutarle a difendersi dalle associazioni mafiose per mantenere il più sano possibile il tessuto sociale. Ad esempio agire a supporto degli artigiani, delle imprese “sane”, dei commercianti e dei cittadini più in difficoltà per combattere qualunque tentativo di estorsione, racket e usura. Il fine deve essere quello di fare in modo che le mafie non possano sostituirsi allo Stato prendendo il controllo dell’economia e della vita del territorio.