SCUOLA E UNIVERSITÀ

"Asili nido e scuole dell’infanzia costituiscono luoghi fondamentali di socialità ed integrazione, soprattutto per bambini e bambine che provengono da contesti famigliari in condizione di marginalità."

L’istruzione dovrebbe essere un pilastro per ogni comunità associata e invece è rimasta per lungo tempo ignorata dalle politiche del Comune. I problemi sono numerosi, ma si possono dividere in tre grandi categorie: quella della fruibilità, ovvero di come le scuole possano rimanere aperte e svolgere al meglio la loro funzione educativa e formativa; quella della sicurezza, che include le questioni legate agli spazi e all’edilizia scolastica, un problema radicato e diffuso in tutto il Paese; infine, quella dell’accessibilità, intesa come possibilità di andare a scuola in modo autonomo, rapido, sicuro e sostenibile e – per gli studenti universitari – di alloggiare, se necessario, nelle vicinanze delle sedi universitari a costi accessibili.

ASILI NIDO E SCUOLE DELL’INFANZIA

Nonostante le recenti migliorie introdotte dalla nuova amministrazione di centrosinistra, i posti negli asili nido comunali e nelle scuole dell’infanzia pubbliche sono ancora ampiamente inferiori alle necessità: è primario aumentare il numero di posti disponibili in strutture adeguate poiché si tratta non solo di un servizio di welfare assolutamente necessario per le famiglie, soprattutto giovani, ma anche perché asili nido e scuole dell’infanzia costituiscono luoghi fondamentali di socialità ed integrazione, soprattutto per bambini e bambine che provengono da contesti famigliari in condizione di marginalità.

SCUOLA

Per quanto riguarda le scuole del primo ciclo, i problemi derivano soprattutto dai costi extra che le famiglie devono affrontare che impediscono a molti bambini e bambine provenienti da famiglie a basso reddito di vivere appieno la scuola. Si considerino ad esempio i costi della mensa scolastica: i prezzi dovrebbero essere calmierati per permettere a tutti di mangiare assieme, senza creare una divisione di tipo socioeconomico tra chi può permettersi il pasto comunitario e chi no, considerata anche l’importante funzione sociale ed educativa di questo momento.

Altro obiettivo, è consentire a tutti i bambini e le bambine di fruire di tutte le esperienze educative e di apprendimento offerte dalla scuola: è importante salvare laboratori e progetti extrascolastici, eventualmente accorpando progetti di diverse scuole, di modo da renderli sostenibili economicamente e di far conoscere tra loro ragazzi provenienti da istituti diversi.

UNIVERSITÀ

Poiché l’Università è un’istituzione indipendente, il Comune non ne è direttamente interessato. Però a Monza è presente da ormai diversi anni la facoltà di medicina e chirurgia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca, situata all’interno del Nuovo Ospedale: la struttura, dunque, non è interamente nel comune di Monza, ma divisa con Vedano e Lissone. La facoltà è molto scollegata dal centro cittadino e dalla stazione, ed è problematico raggiungerla sia coi mezzi pubblici che con la bici o con mezzi alternativi (problema condiviso con molte delle scuole superiori monzesi, ben esposto nella tesi dedicata ai trasporti ed alla sostenibilità), i parcheggi sono insufficienti e mal attrezzati, carente l’offerta ristorativa. Inoltre, il quartiere Cazzaniga è uno dei più cari della città e quindi gli studenti fuorisede cercano alloggi preferibilmente a Lissone o Vedano, creando una separazione ancora più evidente della sede universitaria dal contesto cittadino. sarà necessario monitorare l’effettivo processo di costruzione, da parte dell’università, di studentati, ma anche individuare soluzioni efficaci per offrire agli studenti fuorisede alloggi a prezzi accessibili (affitti convenzionati; istituzione di specifici contratti d’affitto per gli studenti; possibilità di utilizzare gli appartamenti comunali all’ultimo piano, spesso vuoti perché non adeguati agli aventi diritto anziani o con disabilità).

EDILIZIA SCOLASTICA

L’istruzione è un diritto costituzionalmente garantito, e la frequenza delle scuole di ogni ordine e grado dovrebbe avvenire in totale sicurezza per studenti, insegnanti e personale scolastico.
Anche se la maggior parte delle scuole edificate negli anni ‘60 e ‘70 ha condizioni generali accettabili, diverse scuole del I ciclo sono ancora situate in edifici vecchi e con spazi inadeguati, o con problemi di sicurezza (come la presenza di amianto, es. I.C. via Ugo Foscolo): è una priorità individuare soluzioni efficaci e definitive a tale problema, valutando soprattutto il recupero di aree dismesse.

Negli istituti superiori le condizioni di sicurezza e la disponibilità degli spazi sono discutibili: le scuole sono sovraffollate, senza spazi adeguati, spesso con interi settori danneggiati e ambienti obsoleti e fatiscenti. Purtroppo, la competenza dell’edilizia scolastica delle superiori è in capo alla Provincia, che se ne occupa poco e male, intervenendo solo nei casi di estrema urgenza: gli studenti e le loro famiglie, dopo anni di battaglie, si sentono presi in giro dalle istituzioni. Da parte dell’Ente comunale è sicuramente necessario avviare un pressing politico e istituzionale per sollecitare interventi risolutivi e non semplici palliativi in attesa del calo demografico previsto per i prossimi anni, che probabilmente alleggerirà il problema della disponibilità di spazi – resterà comunque quello della sicurezza e del decoro di edifici vecchi e poco manutenuti.

SERVIZI PER GLI STUDENTI

Come già ricordato nella sezione sulle politiche culturali, tasto dolente nell’ambito delle politiche rivolte alla scuola è quello dei servizi agli studenti, medi o universitari che siano, dato che il sistema bibliotecario non è in grado di garantire abbastanza postazioni studio, soprattutto durante i periodi d’esame. Addirittura la biblioteca della facoltà di Medicina dell’Università Bicocca deve farsi luogo di studio per gli studenti esterni, fortunatamente riuscendo a offrire una postazione a una buona parte del gran numero di studenti universitari pendolari monzesi, ma non in maniera sufficiente: così, molti studenti monzesi preparano i loro esami nelle biblioteche di Cinisello Balsamo, Lissone, Desio, a causa dell’affollamento delle aule studio e degli orari di apertura ridotti.

Anche il Comune può fare la sua parte: servono nuovi spazi, sia per lo studio che per l’aggregazione, per garantire a tutti gli studenti salute e diritto allo studio, magari cominciando dalla creazione, sfruttando gli spazi dei Centri civici, di sale studio collocate nei quartieri, che alleggerirebbero l’affollamento della Biblioteca Centrale e garantirebbero anche una maggiore valorizzazione del territorio: tale progetto rientra nel programma di coalizione, sulla rapida realizzazione del quale bisognerà insistere. L’ente comunale dovrebbe anche contribuire, nelle sedi deputate, affinché le aziende in capo alla mobilità pubblica offrano tariffe scontate per i mezzi pubblici; in alternativa, sarebbe importante prevedere dei bonus o contributi per gli abbonamenti studenteschi.

Fondamentale è il coinvolgimento degli studenti di tutte le età nella vita culturale monzese: un primo passo è stato fatto con la recente introduzione di nuove tariffe per i circuiti museali cittadini, ma ancora molto resta da fare, anche solo a livello comunicativo e promozionale.